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Viaggi in gravidanza

Da dottvolpicelli

Ultimo aggiornamento: 2023-03-31

Non sussistono particolari controindicazioni ai viaggi per la donna gravida purché si cerchi di evitare situazioni disagevoli e faticose. I rischi dei viaggi per la donna gravida sono legati  alla fatica fisica, alla tensione, all’ansietà, alla difficoltà di non poter seguire la dieta abituale, alla possibilità di incidente automobilistico. Consiglio sempre abiti non attillati e scarpe comode; fascia addominale, una scorta di acqua, noccioline e mandorle tostate come snacks.

Per le lunghe distanze l’aereo è senza dubbio il mezzo di trasporto più conveniente: gli aerei sono tutti a cabina pressurizzata, cosicché il viaggio non comporta rischi particolari. I pericoli dei viaggi per la gravida sono dovuti più che altro alla difficoltà di ricevere cure adeguate in caso di complicanze.  

Nei viaggi in aereo della durata superiore a due ore,  alla gravida è consigliata stare stesa o camminare frequentemente e a tale scopo è consigliabile avere un posto (settore non fumatori) vicino al corridoio e cercare di muoversi per 10-15’ ogni ora o effettuare opportuni esercizi di streching alle gambe regolarmente e assumere una adeguata quantità di liquidi. La pressurizzazione delle cabine non crea problemi. Molte compagnie aeree non accettano in viaggio gravide oltre la 35a settimana di gestazione ed in alcuni casi, soprattutto viaggi lunghi, dopo la 28-30a settimana.

Stante l’incertezza dei regolamenti delle varie compagnie aere e la volubilità  degli stessi comandanti, è consigliabile farsi sempre  rilasciare dal ginecologo di fiducia un certificato attestante l’idoneità al viaggio in aereo ed i risultati dei principali esami biochimici e strumentali eseguiti fino a quel punto in gravidanza da esibire per un  eventuale controllo sanitario in caso di emergenza.

Durante i lunghi viaggi in auto, fermarsi un paio d’ore ed eseguire una breve passeggiata, oppure se l’autovettura lo consente, sedere sul sedile posteriore con le gambe appoggiate sullo schienale del sedile anteriore.

Per la gravidanza sono controindicate le cinture di sicurezza a contenzione solo addominale, mentre è opportuno l’uso di quelle a bandoliera. E’ consentita, ma non consigliata, la guida dell’auto tranne nei casi di minaccia di aborto o di parto prematuro.

Se si viaggia in treno od in pullman interrompere spesso la posizione seduta e deambulare.  Assolutamente da evitare, purtroppo, i viaggi in motocicletta.

Le difficoltà che lo stato di gravidanza può creare durante un viaggio in regioni tropicali, soprattutto in paesi a basso tenore igienico, sono molteplici.  Rispetto agli altri viaggiatori, la donna in gravidanza si deve preoccupare maggiormente del possibile impatto che malattie o incidenti potrebbero avere a danno del feto. Inoltre, alcune misure di prevenzione (vaccini, farmaci) non possono essere consigliate in gravidanza. Ci sono diversi paesi dove in linea di massima si dovrebbe evitare di andare; in particolare quelli dove è alto il rischio di malaria da Plasmodium falciparum resistente alla clorochina (gran parte dei paesi dell’Africa tropicale ed il Sud-Est asiatico).

Protezione dal contatto con insetti: Molte malattie trasmesse da vettori dovrebbero essere evitate con cura durante la gravidanza: tra queste soprattutto la Dengue e la malaria, ma quasi tutte le malattie infettive possono avere una maggiore gravità durante la gravidanza e in qualche modo possono influire sul suo decorso. Il sistema migliore per non ammalarsi di malaria è evitare di essere punti dalla zanzara vettore. La zanzara femmina dell’Anopheles punge soprattutto di notte, pertanto si consiglia di limitare le uscite notturne, dormire in stanze  precedentemente trattate con insetticida, utilizzare zanzariere possibilmente spruzzate con insetticida,  indossare vestiti di colore chiaro, coprendosi il più possibile e di usare spray  sui vestiti.  Il repellente più efficace è il DEET (N,N-dietilmetatoluamide). Tra gli insetticidi si può usare la permetrina. Inoltre, l’aria condizionata rende gli insetti meno attivi e quindi meno pericolosi.

 Chemioprofilassi antimalarica: si basa sul principio secondo il quale si raggiunge e si mantiene una concentrazione plasmatica di un farmaco anti-malarico a livelli bassi per essere curativi ma sufficienti a impedire che si sviluppi la malattia dopo una puntura della zanzara e l’infezione da parte del plasmodio. Tale concentrazione deve essere mantenuta per tutto il periodo in cui si è potenzialmente esposti alla malattia, cioè per tutto il periodo di permanenza in zona malarica e fino almeno a 4 settimane dopo il ritorno, pertanto solitamente si inizia la profilassi per tempo, 1 o 2 settimane prima di partire.

  • Per la profilassi in zone malariche di clorochino-sensibilità, si impiega efficacemente la clorochina 300 mg base (500 mg sale) per os, una volta alla settimana (dose pediatrica 5 mg/kg base (8.3 mg/kg sale) per os, una volta alla settimana, senza superare la dose massima dell’adulto di 300 mg base.
  • Per la profilassi in zone malariche di clorochino-resistenza, si impiega la meflochina (Lariam® cpr 250 mg): 1 compressa per os, una volta alla settimana.

Malgrado gli sforzi, l’effetto ottenuto non sempre corrisponde a quello sperato; la clorochina  può essere impiegata con sicurezza. Sfortunatamente non vi sono alternative sicure per le aree dove c’è clorochino-resistenza.  La meflochina è sconsigliata nel primo trimestre. La meflochina può essere impiegata durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza. La doxiciclina è controindicata nelle donne in gravidanza come la primachina. Le donne in età fertile possono assumere la meflochina  o la doxiciclina tuttavia devono evitare di iniziare una gravidanza nel periodo di assunzione dei farmaci e per una settimana dopo in caso di profilassi con doxiciclina  e per tre mesi in caso di profilassi con meflochina. La migliore prevenzione consiste nel ridurre il più possibile il contatto con le zanzare mediante uso di zanzariere o evitando di sostare all’aperto alla sera e proteggendosi con abiti coprenti. Alcuni viaggi pertanto dovrebbero essere evitati. L’OMS sconsiglia alle donne gravide di recarsi in zone malariche dove esista il rischio di trasmissione di infezione da Plasmodium falciparum resistente alla clorochina.

  Diarrea del viaggiatore o dissenteria: è un disturbo dell’intestino che si manifesta con scariche frequenti di feci liquide o semiliquide, talvolta accompagnate da dolore addominale, crampi e gonfiore,  in seguito a ingestione di acqua, molluschi, uova, carne cruda o poco cotta, verdura e frutta lavate con acqua contaminata, latticini non pastorizzati, bibite con ghiaccio.   La prima cosa da fare è avere la massima precauzione nella scelta dei cibi e delle bevande; per queste ultime è opportuno consumare solo bevande chiuse e sigillate da aprire al momento di consumare. La  loperamide (non esente con assoluta certezza da controindicazioni) è il farmac o di Ia scelta (Imodium© cpr, cpr efferv, cpr orosolubili). Dovrebbero essere esclusi il peptobismuto e l’aspirina. Allo stesso modo sono controindicati i chinolonici (come la ciprofloxacina o la norfloxacina) e le tetracicline; il cotrimossazolo deve essere utilizzato con molta precauzione e soltanto in caso di necessità assoluta; più sicuri sono l’eritromicina (eritrocina® cpr masticabili 200 mg, cpr 600 mg) e l’ampicillina (Amplital® cps, Augmentin® cps, Unasyn® fl) e l’amoxicillina che sono soltanto parzialmente attive contro i microrganismi causa di diarrea del viaggiatore. Ciò che deve essere evitato maggiormente è la disidratazione da correggere con liquidi per bocca e sali di reidratazione. Una malattia grave acuta può indurre un parto prematuro. Se vengono diagnosticate malattie parassitarie (amebiasi, giardiasi) è controindicato l’uso del metronidazolo (Flagyl® cpr 250 mg), tranne che per i casi gravi, La paromomicina (Humatin® capsule rigide da 250 mg, sciroppo da 25 mg/ml di paromomicina) può costituire una valida alternativa. Se si impiega lo iodio per purificare l’acqua si consiglia di non utilizzare più di 175 microgrammi di iodio per litro d’acqua.

Conclusioni: 
Un breve viaggio in paesi a rischio basso (centri urbani, alloggiamento in moderni alberghi), non crea in genere seri problemi. Al contrario, un lungo viaggio o un soggiorno prolungato in aree ad alto rischio (aree ad endemia malarica, rurali), o attività pericolose dovrebbero essere programmati con grande cura e mille precauzioni e possibilmente evitati.

 Alcune problematiche della donna che viaggia

  • Il viaggio può provocare alterazioni del ciclo mestruale: la tendenza prevalente è verso l’amenorrea
  • Contraccezione: dal momento che la pillola deve essere assunta a tempi regolari, in caso di viaggio che preveda un cambiamento del fuso orario maggiore di 8 ore si può programmare un progressivo adattamento mediante un anticipo della dose ogni giorno di un ora; non superare le 27 ore di intervallo tra una assunzione e l’altra. Eventualmente utilizzare due orologi
  • In caso di trattamento estroprogestinico è prudente una prevenzione delle malattie tromboemboliche: assumere una adeguata quantità di liquidi; effettuare regolarmente esercizi di streching alle gambe durante il volo
  • Tenere a mente che una diarrea o il vomito possono alterare l’assorbimento della pillola e pregiudicarne l’attività; in questi periodi e successivamente ad un episodio utilizzare anche un altro metodo contraccettivo
  • Non vi sono controindicazioni a vaccini di nessun tipo in caso di assunzione di contraccettivo
  • Il contraccettivo orale non interferisce con la profilassi antimalarica a base di clorochina, meflochina o proguanil; al contrario in caso di impiego di tetracicline deve essere adottato anche un altro metodo di contraccezione nelle prime due settimane di profilassi antimalarica  

 References:

  1. Snow RW, Guerra CA, Noor AM, Myint HY, Hay SI (2005). The global distribution of clinical episodes of Plasmodium falciparum malaria. Nature 434 (7030): 214-7.
  2. Greenwood BM, Bojang K, Whitty CJ, Targett GA (2005). Malaria. Lancet 365: 1487-1498.
  3. Gaetano Filice, Malattie infettive, 2ª edizione Pag 519, Milano, McGraw-Hill, 1998. ISBN 88-386-2362-7
  4. Hay S, Guerra C, Tatem A, Noor A, Snow R (2004). The global distribution and population at risk of malaria: past, present, and future.. Lancet Infect Dis 4 (6): 327-36.
  5. Greenwood B, Mutabingwa T (2002). Malaria in 2002. Nature 415: 670–2.
  6. Majori G, Sabatinelli G, Casaglia O, Cavallini C, Monzali C. (1990). Imported malaria in Italy from 1986 to 1988. J R Soc Health 110: 88-89.

Queste pagine, ancora in fase di completamento,  fanno parte del sito fertilitycenter.it in internet da marzo 2011. I testi, le tabelle, i disegni e le immagini pubblicati in queste pagine sono coperte da copyright ma a disposizione di tutti per copia e riproduzione purchè venga citata la fonte con link al sito www.fertilitycenter.it.

Ringrazio i lettori per la cortese attenzione e li prego di voler comunicare le loro osservazioni e consigli su eventuali errori o esposizioni incomplete.

Grazie. Enzo Volpicelli.

 

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