Ritenzione urinaria post-partum
La ritenzione urinaria, completa o parziale, è una comune e frustante complicazione che può presentarsi dopo un parto, particolarmente se prolungato e laborioso, con una frequenza del 10% circa, ma anche dopo un taglio cesareo (1). La diminuzione del tono della muscolatura liscia vescicale dovuta all’impregnazione ormonale tipica del periodo gestazionale costituisce un fattore favorente l’insorgere della ritenzione urinaria post-partum (RUPP).
Sintomatologia: nelle prime ore dopo il parto:
-
la paziente non riesce ad espellere l’urina nonostante la presenza dello stimolo impellente e doloroso ad urinare;
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dolore cupo, profondo in sede ipogastrica,
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malessere generale fino a collasso cardio-circolatorio
-
angoscia, depressione, disturbi del ritmo sonno-veglia..
Etiopatogenesi: non ancora completamente chiarita. Si ipotizzano diversi meccanismi etiologici:
- Prolasso genitale: ostruisce meccanicamente le vie urinarie, ma solo in casi eccezionali di prolasso dell’utero di III°- IV° grado.
- ostruzione o stenosi uretrale (entrapment): da punti di sutura applicati su lacerazioni vaginali periuretrali che, per errore, possono includere il lume uretrale o creare aderenze in prossimità del canale uretrale e quindi determinarne l’ostruzione.
- Stiramento dei plessi nervosi vescicali: può creare una o più patologie isolate del meccanismo della diuresi che prevede contrazione del detrursore, apertura del collo vescicale, apertura dello sfintere striato uretrale e rilasciamento uretrale; oppure può crearsi una disinergia detrursore-sfinterica.
- Schiacciamento prolungato del detrusore, specialmente in caso di macrosomia fetale: la compressione della parte presentata costringe il detrusore ad un eccessivo sforzo contrattile per svuotare la vescica durante il travaglio. Ne consegue un esaurimento funzionale della capacità contrattile, atonia vescicale e RUPP, quasi sempre temporanea e spontaneamente regredibile.
- Disinergia vescico-sfinterica da alterazioni funzionali del SNC: gli impulsi emotivi
- dai centri sopracorticali raggiungono il centro sito nella corteccia frontale destra alterandone l’attività. Si osserva soprattutto in puerpere affette da “Baby blu Syndrome”.
- Atonia vescicale da alterazioni funzionali del SN periferico al di sotto di T12 (neuropatia diabetica): in questi ultimi due casi si tratta quasi sempre di ritenzione urinaria incompleta e iscuria paradossa (perdite di urine per rigurgito secondario ad eccessiva replezione vescicale).
- Analgesia epidurale (occorrono circa 8 ore dall’inizio dell’analgesia per riprendere la normale motilità vescicale)
- Anestesia locale
- Traumi perineo-vulvari
- Episiotomia medio-laterale
- Primiparità
- Parto strumentale
- Stipsi (1,2).
Indice predittivo di RUP: un cut-off di 8 ore di durata di travaglio è predittivo di insorgenza di ritenzione urinaria post-partum (1).
Diagnostica:
- Esame obiettivo addomino-pelvico: si evidenzia il globo vescicale protrudente ben evidente all’osservazione della zona ipogastrica e che presenta un suono ottuso alla percussione (struttura cava piena di liquido come per gli organi parenchimali). L’utero è spostato a destra.
- Visita ostetrica per valutare lo stato del pavimento pelvico
- cisto-uretroscopia: valuta eventuali corpi estranei o suture ostruenti l’uretra o il collo vescicale
- esame urodinamico mediante sonda viene introdotta in vescica, vengono rilevate le pressioni vescicali durante il riempimento e la minzione (6).
a) Terapia chirurgica: In caso di ostruzione, si dovrà procedere a rimuovere “l’ostacolo” alla fuoriuscita delle urine.
b) Terapia medica:
- Cateterismo di emergenza con catetere di Foley lubrificato e del minor calibro possibile per evitare traumatismi uretrali. In genere si utilizza un Foley 16-18 Ch (rispettivamente di colore rosso e arancio) cioè avente calibro esterno di 5,5-6 mm (scala Charriière, 1 Ch = 1/3 mm). In caso di ematuria si utilizza un catetere di maggiori dimensioni tipo 20 Ch e con estremità dotata di fori più ampi tipo Dufour o Couvelaire. In caso di difficoltà ad introdurre il Foley, si può ricorre ad un catetere a punta curva Cyhe tipo Dufour o Tieman. Lo svuotamento deve essere graduale, frazionato, per ridurre il rischio di crisi vagali e per evitare sia un traumatismo della mucosa vescicale “ex-vacuo” e conseguente ematuria.
- Cateterismo sovrapubico mediante puntura sovrapubica della vescica, nei casi di impossibilità a posizionare il catetere.
- Cateterismo ad intermittenza (ogni 4-6 ore): associato o meno a farmaci in grado di migliorare la competenza dello sfintere (imipramina);
- Alfa-litici ( Ossibutinina, Tolterodina, Trospio, Solifenacina tipo Prostigmina®, Infrastigmina®, Neostigmina® fiale) nei casi di alterazioni funzionali della vescica.
- neuromodulazione sacrale: nei casi refrattari alla terapia medica tradizionale. Consiste nell’introduzione di un elettrodo a livello del plesso sacrale connesso ad un pace-maker che va sistemato nel sottocute.
- Manovra di Credè:
- Presidi di supporto: doccia calda, o meglio, bagno caldo in vasca, posizionamento di un panno caldo di lana in zona sovrapubica, deambulazione e cateterismo ad intermittenza (3-5).
- antibioticoterapia mirata solo per le infezioni urinarie sintomatiche, dal momento che l’uso troppo frequente di antibiotici può causare la selezione di germi multiresistenti.
References:
- Yip SK, Sahota D, Pang MW, Chang A.: “Screening test model using duration of labor for the detection of postpartum urinary retention”. Neurourol Urodyn. 2005;24(3):248-53.
- Carley ME, Carley JM, Vasdev G, Lesnick TG, Webb MJ, Ramin KD, Lee RA.: “Factors that are associated with clinically overt postpartum urinary retention after vaginal delivery”. Am J Obstet Gynecol. 2002 Aug;187(2):430-3.
- Saultz JW, Toffler WL, Shackles JY: “Post-partum urinary retention”. J Am Board Fam Pract. 1991 Sep-Oct;4(5):341-4.
- Humburg J, Holzgreve W, Hoesli I.: “ postpartum urinary retention: the importance of asking the right questions at the right time”. Gynecol Obstet Invest. 2007; 64(2):69-71. Epub 2007 Feb 5.
- Groutz A, Gordon D, Wolman I, Jaffa A, Kupferminc MJ, Lessing JB: “Persistent postpartum urinary retention in contemporary obstetric practice. Definition, prevalence and clinical implications”. J Reprod Med. 2001 Jan; 46(1):44-8.
- Rizvi RM, Khan ZS, Khan Z: “Diagnosis and management of postpartum urinary retention”. .Int J Gynaecol Obstet. 2005 Oct;91(1):71-2.
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Grazie. Enzo Volpicelli.
2 commenti
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