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Escherichia coli (E. coli) deve il suo nome allo scopritore, Theodor Escherich. L’E. coli è una delle principali specie di batteri saprofiti intestinali. Contribuisce alla digestione e alla sintesi di numerose vitamine (1). Però alcuni specifici ceppi di E. coli sono estremamente dannosi per la salute e il benessere fetale, il peggiore dei quali è l’E. coli O157:H7, generalmente trasmesso attraverso l’ingestione di cibi, acqua o bibite contaminate (2). Il numero di E. coli eliminato quotidianamente nelle feci è di 100 miliardi-10 trilioni. La migliore terapia è la prevenzione che consiste soprattutto nel lavarsi accuratamente le mani con sapone germicida prima di mangiare e nel lavare frutta, verdure e ortaggi con soluzione diluita di amuchina.
Anche se rappresenta un comune saprofita intestinale con un ruolo fondamentale nel processo digestivo, ci sono situazioni in cui E. coli puó provocare malattie nell’uomo e negli animali. Alcuni ceppi di E. coli sono l’agente etiologico di malattie intestinali ed extra-intestinali come infezioni del tratto urinario, meningite, peritonite, setticemia e polmonite. Alcuni ceppi di E. coli producono tossine che possono causare enterite e diarrea (3). La dissenteria da E. coli è una comune tossinfezione alimentare, poiché viene contratta principalmente da alimenti contaminati. La contaminazione può avvenire da carni infette non adeguatamente cotte, da latte non pastorizzato e formaggi derivati, e da altri alimenti contaminati
da feci (4).
Mutazione: Nuovi ceppi di E. coli sorgono continuamente dal processo biologico naturale della mutazione e alcuni di questi ceppi hanno caratteristiche nocive per l’uomo, sviluppare farmaco-resistenza e possono acquisire la capacità di attraversare la barriera placentare nella donna gravida. Nella maggior parte delle persone adulte l’E. coli potrebbe provocare una gastroenterite (con diarrea, febbre, crampi addominali) facilmente curabile. Ma nei bambini e in persone debilitate (5) o in donne gravide un nuovo ceppo potrebbe provocare enterorragia, sindrome emolitica uremica (HUS), trombocitopenia, anemia emolitica, microangiopatia, aborto spontaneo, SIUD, e la morte come avvenuto recentemente in Germania. Il batterio killer è stato identificato in E. coli tipo EhecO104 ed ha provocato, nel 2011, 36 morti e oltre 300 persone colpite da sindrome uremica-emolitica e migliaia di persone sono state ricoverate per infezione gastroenterica dopo aver consumato germogli crudi di soia, fagioli e aglio.
Diagnosi: viene eseguita attraverso esame colturale delle feci e delle urine. Il test per la ricerca della shiga tossina è molto specifico e sensibile, ma anche molto costoso e perciò poco usato (6).
References:
1. ^ Vogt RL, Dippold L (2005). “Escherichia coli O157:H7 outbreak associated with consumption of ground beef, June–July 2002″. Public Health Rep 120 (2): 174–8. PMC 1497708. PMID 15842119.
2. ^ “Escherichia coli O157:H7″. CDC Division of Bacterial and Mycotic Diseases Retrieved 2011-04-19.
3. Sodha SV, Griffin PM, Hughes JM. Foodborne disease. In: Mandell GL, Bennett JE, Dolin R, eds. Principles and Practice of Infectious Diseases. 7th ed. Philadelphia, Pa: Elsevier Churchill Livingstone. 2009;chap 99.
4. Craig SA, Zich DK. Gastroenteritis. In: Marx JA, ed. Rosen’s Emergency Medicine: Concepts and Clinical Practice. 7th ed. Philadelphia, Pa: Mosby Elsevier;2009:chap 92.
5. ^ Rolhion N, Darfeuille-Michaud A (2007). “Adherent-invasive Escherichia coli in inflammatory bowel disease”. Inflamm. Bowel Dis. 13 (10): 1277–83
6. ^ De Boer E, Heuvelink AE (2000). “Methods for the detection and isolation of Shiga toxin-producing Escherichia coli”. Symp Ser Soc Appl Microbiol (29): 133S–143S. PMID 10880188.