Gli oppioidi sono una classe di farmaci ricavati dal papavero da oppio (comprese le varianti sintetiche). L’oppioide più noto e potente è la morfina e i suoi derivati eroina e fentanyl che possiedono un’azione analgesica e ipnotica molto superiore alla morfina. Oppioidi più deboli sono la codeina e il tramadolo.
Morfina – (il nome morfina deriva da Morfeo, dio greco del sonno) è un alcaloide naturale estratto dall’oppio, ottenuto facendo essiccare il liquido lattiginoso che fuoriesce dalla capsula immatura del Papaver somniferum dopo averla incisa. La morfina è un agonista selettivo dei recettori oppioidi μ. Quando tali recettori vengono stimolati, si induce analgesia. Uno stato di euforia, rilassamento e diminuzione dell’ansia insorge in seguito all’assunzione di morfina. Questo piacevole stato d’animo è tuttavia transitorio e già dopo pochi minuti subentrano sintomi depressivi e narcotici.
Eroina – l’eroina è derivata dalla morfina per acetilazione in posizione 3 e 6. Pur avendo minore affinità per i recettori oppioidi che ne mediano gli effetti, l’eroina possiede un’attività analgesica circa doppia. Questa apparente contraddizione è legata alla sua maggiore lipofilia, che le consente di attraversare rapidamente la barriera ematoencefalica ed espletare i suoi effetti euforici a livello centrale. Proprio per questi motivi i tossicodipendenti la preferiscono alla morfina. A differenza di quest’ultima, l’eroina non è considerata un farmaco. Poco dopo l’assunzione, l’eroina, tramite il circolo ematico, raggiunge il cervello. Nel cervello, attraversata la barriera ematoencefalica, l’eroina perde i gruppi acetili, si trasforma in morfina e rapidamente si lega ai recettori μ.
Il Fentanyl è un analgesico che agisce principalmente sul recettore μ-oppiaceo. Oltre alla sua azione analgesica, il Fentanyl provoca stordimento ed euforia, quest’ultima meno marcata rispetto all’eroina e alla morfina. Il fentanil è un oppioide sintetico estremamente potente, 30-40 volte più potente dell’eroina, 470 volte superiore a quella della morfina.. Sfortunatamente, le morti per overdose da fentanil illecito sono aumentate nell’ultimo decennio. Poiché il fentanil è relativamente economico da produrre e facile da reperire, molti spacciatori vendono eroina mista a fentanil o solo fentanil con il pretesto di eroina altamente potente.
L’utilizzo degli oppioidi per lunghi periodi può causare assuefazione, resistenza, dipendenza e crisi da astinenza.
Crisi di astinenza si verificano quando si interrompe bruscamente l’assunzione di oppioidi. In caso di astinenza insorgono effetti opposti a quelli indotti dalla morfina, come diarrea, malessere generale, depressione, aumento della temperatura corporea ed iperidrosi. Negli adulti la crisi di astinenza non è pericolosa per la vita come invece può esserlo per i neonati.
La clonidina (0.3-0.5 mg/die) è efficace nel ridurre l’ipereattività del SNC da crisi di astinenza.
Nell’immediato uno dei rischi più pericolosi è l’overdose che si manifesta immediatamente dopo l’iniezione endovenosa o con un ritardo variabile se la droga è assunta per via orale. I sintomi da overdose di oppiacei comprendono:
- depressione respiratoria (bradipnea/apnea), respiro superficiale o affannoso fino all’arresto respiratorio ed exitus.
- Miosi, elevata costrizione delle pupille (pupille “a spillo“);
- perdita di coscienza
- Bradicardia
- flaccidità dei muscoli scheletrici
- Ipotensione arteriosa.
- Cute pallida, bluastra, umida e/o fredda.
- nausea e vomito
- Diarrea
- Iperalgesia
L’overdose può condurre a morte per arresto respiratorio soprattutto in presenza di patologia cardiaca, renale, epatica e respiratoria. L’overdose si presenta con maggiore gravità se l’assunzione di oppioidi è stata praticata per via venosa e in soggetti che assumono oppiacei saltuariamente o dopo un periodo di astinenza (anche 3 giorni) quando la tolleranza agli oppioidi è diminuita significativamente. Altre possibili complicanze da overdose comprendono: aspirazione di vomito nei polmoni, insufficiente ossigenazione cerebrale con lesioni neurologiche anche gravi. Nell’assunzione per via endovenosa la perdita di coscienza può verificarsi entro pochi secondi o al massimo pochissimi minuti.
Nelle overdose si usa il Narcan fiale che blocca i recettori come il naloxone ma ha una durata minore (ore). Ad oggi non vi sono terapie farmacologiche efficaci per il trattamento dell’abuso di cocaina, anfetamine (ecstasy) o cannabis.
In caso di assunzione endovenosa contemporanea di eroina e cocaina (speedball) la perdita di coscienza può essere ritardata (10-15 minuti dopo l’iniezione): l’effetto della cocaina, infatti, sostiene la respirazione ed il circolo nei primi minuti ma dura molto di meno di quello dell’eroina. Quando l’effetto della cocaina svanisce, intervengono la depressione respiratoria e cardiocircolatoria indotte dall’eroina.
L’overdose da eroina intranasale (sniffata) presenta un rischio più basso rispetto all’assunzione per via endovenosa, ma più alto di quello dell’assunzione per via inalatoria.
Fra le vie di assunzione, quella inalatoria (eroina fumata) presenta il rischio più basso. Questo probabilmente è dovuto sia ai più bassi livelli plasmatici di oppioidi che vengono raggiunti, sia al tempo necessario per l’assunzione, che permette di modulare la dose in base all’effetto raggiunto.
Se assunti con determinati altri farmaci, alcuni oppioidi possono causare un disturbo grave chiamato sindrome serotoninergica. Questa sindrome è caratterizzata da stato confusionale, tremori, spasmi o strappi muscolari involontari, agitazione, sudorazione eccessiva e ipertermia.
TERAPIA DELL’OVERDOSE DI OPPIOIDI –
- Rianimazione cardio-polmonare
- Naloxone (Narcan® fl 1 ml 0.4 mg) ev, sc o im – è un farmaco antagonista dei recettori degli oppioidi utilizzato nel trattamento delle intossicazioni acute da analgesici narcotici. In caso di emergenza si somministra subito una fiala endovena ed un’altra dopo 3-5 minuti se necessario. Poichè l’efficacia del naloxone dura 2-3 ore mentre gli effetti dell’eroina durano 24-72 ore, occorre tenere sotto stretta osservazione per al meno 24 ore. L’assunzione di naloxone può provocare alcuni effetti collaterali come: agitazione, bradicardia, sensazione di svenimento, fiato corto o respiro debole, tosse, sudorazione, pallore, dolore toracico, cefalea, problemi alla vista, epistassi, convulsioni, eventuali allergie al principio attivo, ai suoi eccipienti
- Flumazenil® fiale im/ev: indicata soprattutto in caso di overdose di benzodiazepine
- Ad oggi non vi sono terapie farmacologiche efficaci per il trattamento dell’abuso di cocaina, anfetamine (ecstasy) o cannabis.
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