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ANTINFIAMMATORI

Acido acetilsalicilico (ASA): estratto daIla corteccia del salice bianco fu  sintetizzato e commercializzato in Germania per la prima volta da Hermann Kolbe nel 1860.  Il suo meccanismo d’azione consiste nell’inibire la sintesi  delle prostaglandine e dei trombossani inibendo la ciclossigenasi (41-44).    il composto trova impiego solo, o associato ad altri principi che ne limitano gli effetti collaterali,  come analgesico per dolori lievi, come antipiretico  e come antiinfiammatorio. Ha, inoltre, un effetto antiaggregante piastrinico e come tale è utilizzato per la prevenzione dell’ischemia cardiaca, nell’insufficienza placentare e per favorire l’annidamento embrionale dopo il transfer nelle tecniche FIVET. A piccole dosi (100 mg/die) per periodi prolungati, sembra avere anche un’efficacia preventiva contro l’insorgenza di neoplasie (44).  In gravidanza un uso prolungato in dose >500 mg/die può indurre ittero neonatale, chiusura precoce del dotto di Botallo ed aumento della perdita ematica intrapartum.

Paracetamolo (N-acetil-para-amminofenolo) è un farmaco ad azione analgesica e antipiretica largamente utilizzato sia da solo, sia in associazione ad altre sostanze per le forme virali da raffreddamento, o nei farmaci destinati al trattamento del dolore acuto e cronico (19-20). Non si può considerare un farmaco antinfiammatorio non steroideo (FANS). Non ha infatti attività antiaggregante e la sua attività antinfiammatoria è molto debole, sempre però riferita ad inibizione della sintesi delle prostaglandine. Le controindicazioni per la gestante sono collegate alla funzionalità epatica (21,22). In gravidanza, anche nel 1° trimestre, si può permettere il paracetamolo in dosi di 200 mg x 3 volte al dì per os oppure 1000 mg x 2/die per via rettale. Se somministrato nel III° trimestre, si può notare un aumento di dispnea, rinocongiuntivite allergica ed eczema atopico nei neonati (23,24).

FANS (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei): agiscono inibendo la sintesi delle prostaglandine. Se somministrati a termine di gravidanza possono indurre chiusura precoce del dotto di Botallo, insuffucienza renale fetale, inibizione dell’aggregazione piastrinica, gravidanza pretermessa e allungamento delle fasi del travaglio di parto.

Altri FANS: più severe limitazioni riguardano l’uso dei derivati del pirazolone, aminofenazone, metamizolo, fenilbutazone, propifenazone e dell’indometacina, teratogena nei primi mesi e capace di indurre la precoce chiusura del dotto di Botallo nel IIIº trimestre.

Cortisonici: Labiopalatoschisi se somministrati prima della 14^a w. Depressione surrenalica e insufficienza placentare sono stati osservati in caso di somministrazione nel II-III° trimestre di gravidanza.

Penicillamina: derivato dall’idrolisi della penicillina ed utilizzato per la terapia del morbo di Wilson e dell’artrite reumatoide. E’ teratogeno e quindi rientra nella categoria D della FDA.

Antinfiammatori enzimatici: il propoli può essere utilizzato senza alcun pericolo. La bromelina (Wobenzym vital cpr, Ananase 100 cpr, Keratose cpr)  e il Seaprose (Flaminase cpr) vanno utilizzati solo in caso di effettiva necessità e sotto il diretto controllo medico.

 ANTINFIAMMATORI ENZIMATICI:

•  Wobenzym cpr (bromelina + papaina + tripsina + chimotripsina e bioflavonoidi estratti da semi di vitis vinifera e Vit C + Vit D + Vit E)
  • Keratose 100 cpr (bromelina + Vit A + Vit A + Omega-6 + Ac. Gamma Linoleico -AGL- )
  • Flaminase cpr  (Seaprose S)
  • Ananase 100 confetti (bromelina) antiflogistico e antiedemigeno
  • Propoli

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