Dopamina

Recent findings regarding physiological characteristics and effects of dopamine

Da dottvolpicelli

Ultimo aggiornamento: 07/09/2023

La dopamina (DA) o 3,4-didrossitiramina è un neurotrasmettitore della famiglia delle catecolamine insieme a adrenalina e noradrenalina; deriva dalla dopa (a sua volta derivata dalla tirosina) per decarbossilazione ed è un precursore dell’adrenalina e nor-adrenalina. La sua formula chimica è  C6H3(OH)2-CH2-CH2-NH2. I neurotrasmettitori sono sostanze chimiche che consentono di trasmettere chimicamente un segnale elettrico da un neurone all’altro. Nei neuroni, i neurotrasmettitori risiedono all’interno di piccole vescicole  dotate di membrane a doppio strato fosfolipidico, del tutto simile a quello della membrana citoplasmatica.

La DA è secreta dai neuroni dopaminergici situati

  • nell’area tegmentale ventrale (VTA) del mesencefalo,
  • nella substantia nigra,
  • nucleo arcuato dell’ipotalamo;
  • in misura minore dalla midollare del surrene. 

Da queste zone la DA è trasmessa tramite assoni alla corteccia pre-frontale e al tubercolo olfattorio, interessati nella mediazione delle sensazioni di piacere e ricompensa.  Ridotte concentrazioni di dopamina nella corteccia prefrontale contribuiscano al disturbo da deficit di attenzione e memoria. La DA agisce inoltre su ippocampo, amigdala, eminenza mediana, locus coeruleus e  gangli della base interessati al coordinamento dei movimenti. In caso di carenza di DA, i movimenti sono ritardati e scoordinati mentre un eccesso di DA induce movimenti ripetitivi involontari tipo tic nervoso.

Nelle zone dopamina-target mancano gli enzimi che trasformano la DA in noradrenalina e perciò è resa possibile l’azione dopaminergica.

Sotto l’azione dell’impulso nervoso, le vescicole, che sono accumulate nella terminazione nervosa, per effetto dell’onda di depolarizzazione, fondono la loro membrana con quella del neurone e si aprono, svuotando il loro contenuto nello spazio sinaptico, in un processo dinamico che richiede un millesimo di secondo e la contemporanea mobilizzazione di ioni calcio (“Calcium binding”).

Una volta liberata nello spazio sinaptico, la dopamina diffonde lungo la sinapsi e interagisce con i recettori specifici. Il legame della dopamina a questi recettori avvia una cascata di segnali capaci di attivare funzioni specifiche nelle aree dove ciascun recettore è prevalente.

L’azione della dopamina liberata nello spazio sinaptico può essere bloccata attraverso due principali meccanismi: la ricaptazione della dopamina da parte della terminazione nervosa da cui è stata liberata e la trasformazione enzimatica ad opera della monoaminossidasi (MAO) in DOPAC  (Acido 3,4 Diidrossi Fenil Acetico)  o della COMT (Catecol-O-Metil-Transferasi) in 3-metossi-tiramina (3-MT)

Stimoli fisiologici come la musica, il sesso, cibo,  acqua,  stimoli artificiali come droghe, anfetamina, nicotina, morfina, alcool o stimoli elettrici determinati da sensazioni come  motivazione e ricompensa, stimolano i recettori e stimolano il rilascio di dopamina e ne inibiscono la ricaptazione.

A livello molecolare l’effetto della dopamina dipende dall’espressione di 6 specifici recettori che sono suddivisi in due famiglie: D1 e D2.  La famiglia D1 comprende i recettori D1 e D5 mentre la famiglia D2 comprende i recettori D2lh, D2sh, D3 e D4.

  • recettori D1 si trovano nel corpo striato striato, nel talamo, nell’ipotalamo e nel sistema limbico.
  • D2, suddivisibili di D2sh  e D2lh: si trovano nello striato, nella sostanza nera e nell’ipofisi [s e stanno per “short” e “long”) in quanto tali sottotipi recettoriali differiscono nella lunghezza della sequenza aminoacidica che costituisce il terzo loop citoplasmatico del recettore.
  • D3: si trovano nel bulbo olfattorio, nello striato laterale e nell’ipotalamo.
  • D4: si trovano nella corteccia frontale, nel bulbo e nel mesencefalo.
  • I recettori D5, si trovano nell’ippocampo e nell’ipotalamo.

VIE DOPAMINERGICHE –

  1. Via nigro-striatale: la substantia nigra proietta i neuroni dopaminergici dall’area di input (nota come pars compacta) allo striato dorsale e svolge un ruolo primario nel controllo della funzione motoria e nell’apprendimento delle capacità motorie. Se i neuroni dopaminergici della via nigro-striatale degenerano si crea una disregolazione del controllo motorio, segno distintivo del m. di Parkinson.
  2.  via tubero-infundibolare: dal nucleo arcuato ipotalamico le fibre si dirigono alla ghiandola adenoipofisaria inibendo la secrezione di prolattina.
  3. via meso-limbica: i neuroni partendo dall’area tegmentale ventrale (VTA) si dirigono alle zone del sistema limbico che comprende ipotalamo, ippocampo e amigdala intimamente collegati con corteccia pre-frontale, cingolo, talamo, fornice, corpi mammillari e locus coeruleus.

La stimolazione dei recettori dopaminergici provoca oltre agli effetti summenzionati, vasodilatazione mesenterica e renale, diminuzione della secrezione aldosteronica indotta dalla renina, aumento della filtrazione glomerulare, aumento della diuresi e natriuresi. Questi effetti vengono utilizzati nella terapia della iperstimolazione ovarica severa OHSS (8-14).

La DA inoltre agisce,  anche se con minore efficacia, sul sistema nervoso simpatico tramite stimolazione dei recettori β-adrenergici producendo aumento della frequenza cardiaca e pressione arteriosa.

L’iperconcentrazione di dopamina provoca schizofrenia iperattiva, psicosi, delirio e allucinazioni che vanno curati con antipsicotici che bloccano i recettori per la dopamina. La dopamina è uno dei neurotrasmettitori implicati nel controllo della nausea e del vomito attraverso le interazioni nella zona trigger dei chemocettori. La metoclopramide è un antagonista dei recettori D2 e ​​previene la nausea e il vomito.

Il deficit o anomalie di DA  sono interessati nel m. di Parkinson, nella sindrome dolorosa ad esso associata e nella sindrome delle gambe senza riposo  (Restless Legs Syndrome, RLS). Un basso legame con i recettori D2 si riscontra nelle persone con ansia sociale o fobia sociale. Si ritiene che alcune caratteristiche della schizofrenia negativa (ritiro sociale, apatia, anedonia) siano correlate a un basso stato dopaminergico in alcune aree del cervello.

La DA è anche un neurormone prodotto dall’ipotalamo che inibisce la produzione ipofisaria della prolattina. Una diminuzione della DA è la principale responsabile della iperprolattinemia. Ciò si verifica per cause fisiologiche come sonno, gravidanza, suzione del capezzolo, orgasmo, esercizio fisico o per cause patologiche come prolattinomi, stress, tireopatie, assunzione di farmaci (benzodiazepine, fenotiazine, cimetidina, etc.).

Nome commerciale della dopamina: Revivan fl 5ml 200 mg: 2 fiale insieme per infusione e.v. (20 gocce/min) in soluzione fisiologica o polisalina o ringer-lattato o glucosata 5% 500 ml. La soluzione così ottenuta contiene 0.8 mg/ml (800 mcg/ml). Il dosaggio standard da iniettare inizialmente è  5-20 mcg/Kg/min; ottenuto il risultato sperato, la dose va personalizzata. L’efficacia della terapia endovenosa si manifesta dopo 5 minuti di infusione. L’assunzione corretta prevede, però, la somministrazione contemporanea di carbidopa (Dopa-carbidopa fl 5 ml 100 + 25 mg), una molecola che impedisce che la conversione di levodopa in dopamina avvenga al di fuori del cervello, dove l’accumulo del neurotrasmettitore causerebbe effetti indesiderati come nausea e vomito. Non solo, se la dopamina si formasse nel sangue non sarebbe poi in grado di entrare nel cervello perché la DA non è in grado di attraversare la barriera emato-encefalica e, quindi, non si potrebbero ottenere gli effetti desiderati in seguito alla sua assunzione.

La NADH, (nicotinammideadenindinucleotide), è un importante cofattore enzimatico che svolge in particolare un ruolo vitale nella produzione di energia cellulare. Partecipa anche alla produzione di L-dopa, che viene poi trasformata in dopamina.

Alimenti che inducono un aumento della dopamina in circolo: fragole, noci, noccioline, avocado, banane, uova, salmone. Origano: estratti a base di questa pianta inibiscono la ricaptazione e la degradazione dei neurotrasmettitori della famiglia delle monoamine (dopaminanoradrenalina, istamina e serotonina) risultando in effetti antidepressivi.

La cocaina e le anfetamine inibiscono l’azione della dopamina per competizione recettoriale. Tutte queste sostanze portano ad un aumento delle sensazioni piacevoli e della dipendenza.

References:

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  3. Dopamine Receptors: Is It Possible to Become a Therapeutic Target for Depression?
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  4. Slaney T. R., Mabrouk O. S., Porter-Stransky K. A., Aragona B. J., Kennedy R. T. Chemical gradients within brain extracellular space measured using low flow push-pull perfusion sampling in vivo. ACS Chemical Neuroscience2013;4(2):321–329.
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  12. C. Álvarez, I. Alonso-Muriel, G. García, J. Crespo, J. Bellver, C. Simón and A. Pellicer: “Implantation is apparently unaffected by the dopamine agonist Cabergoline when administered to prevent ovarian hyperstimulation syndrome in women undergoing assisted reproduction treatment: a pilot study”. Human Reproduction 2007 22(12):3210-3214
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  14. TARLATZIS e G. GRIMBIZIS: Treatment of OHSS: Management of the patient; Serono Fertility Series, 1997,vol I, 71-82

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12 commenti

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