Infra Coccigeal Slingplasty: consiste nell’impiego di una benderella di polipropilene multifilamento fra il perineo e la volta vaginale per la sospensione di quest’ultima.
Si utilizzano reti multifilamento in polipropilene da 10 mm tipo IVS Tundeller (Tyco Healthcare, USA) dotato di dispositivo di fissaggio smontabile. Il nastro è impiantato seguendo la tecnica descritto da Petros [1] eventualmente con una dissezione pararettale più ampia per ispezionare visivamente i legamenti sacro-spinosi.
Dopo disindezione vaginale con soluzione di betadine e la somministrazione endovenosa di 2 grammi di Cefazolina, una garza lubrificata è posta all’interno del retto per consentire una facile palpazione perioperatoria del retto durante il posizionamento del tunnellizzatore IVS.
Si inizia con un’incisione longitudinale a tutto spessore sulla parete vaginale posteriore 1-2 cm inferiore alla volta; dissezione dello spazio ischiorettale con l’ausilio di una infiltrazione di 20-40 ml di una soluzione di NaCl allo 0,9% fino a raggiungere il lato pelvico della piastra dell’elevatore. L’ago di sospensione IVS è inserito bilateralmente attraverso una piccola incisione cutanea situata 3 cm lateralmente e 3 cm inferiormente all’ano. L’ago perfora la cute, il tessuto adiposo sottocutaneo ed entra nella fossa ischiorettale.
Per evitare spostamenti accidentali dell’ago, l’albero del tunnellizzatore IVS è afferrato a livello della curvatura (circa 5 cm dalla punta). L’ago è quindi spinto in avanti parallelamente al retto ed è guidato da un dito posizionato nella vagina. Nella parte più cranica della fossa ischiorettale, Il muscolo ischio-coccigeo è perforato e quindi il tunnellizzatore IVS è diretto medialmente. Il nastro è ancorato all’apice della volta vaginale usando una sutura Ethibond 2-0 non riassorbibile, multifilamento. Infine, il nastro è stato delicatamente tirato fino a quando non è stata raggiunta un’elevazione adeguata della volta vaginale. Le incisioni cutanee sono chiuse utilizzando una sutura riassorbibile, le estremità perineali del nastro sono rimaste non fissate. Il neoligamento artificiale risultante rinforza i legamenti utero-sacrale atrofizzati.
Il muscolo ischio-coccigeo, pari e di forma triangolare, costituisce la porzione postero-superiore del diaframma pelvico. Origina, a ciascun lato, dal margine laterale degli ultimi segmenti sacrali e del coccige e termina con una estremità assottigliata sulla spina ischiatica e sulla porzione limitrofa del legamento sacrospinoso.
Ligamenti utero-sacrali: si inseriscono posteriormente sul sacro e anteriormente terminano sull’istmo uterino dopo aver contornato il retto al quale aderiscono intimamente. In realtà i lig. utero-sacrali sono la porzione posteriore dei ligamenti sacro-retto-genito-pubici che, inserendosi su pube, sacro e pavimento pelvico, collegano fra di loro e sostengono utero, vagina e vescica, Nel loro segmento anteriore sono immersi nel tessuto cellulare lasso sottoperitoneale. Al loro interno decorrono i nervi simpatici e parasimpatici provenienti dal simpatico toraco-lombare e dalle fibre parasimpatiche che fuoriescono dai fori sacrali S2-S4, per l’innervazione uterina.
La durata della degenza in ospedale dopo la sacropessia infracoccigea non supera le 24 h. Un catetere Folley di calibro 14 per 24-48 ore e tromboprofilassi con eparina a basso peso molecolare è stata praticata per tutte le pazienti per un periodo di 10 giorni.
References:
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- Robert D. Moore. John R. Miklos Colpocleisis and Tension-Free Vaginal Tape Sling for Severe Uterine and Vaginal Prolapse and Stress Urinary Incontinence under Local Anesthesia. The Journal of the American Association of Gynecologic Laparoscopists. Volume 10, Issue 2, May 2003, Pages 276-280
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