Miorrafia alta degli elevatori con fissazione del segmento vaginale superiore: prevede l’utilizzo del m. pubo-rettale quale ancoraggio craniale per il segmento vaginale superiore (1). Non comporta dissezioni ampie che potrebbero coinvolgere le strutture neurovascolari del pudendo.
Il successo, riportato dagli AA, della miorrafia alta degli elevatori sfora una percentuale del 90% dei casi, ma la percentuale di complicanze sfiora il 20% e pertanto tale tipo di intervento è consigliato solo per le pazienti che intendono conservare la possibilità di rapporti sessuali soddisfacenti (1,2).
Complicazioni:
a) dispareunia nel 25% delle pazienti sessualmente attive,
b) recidive di prolasso sintomatico (in prevalenza a carico del segmento anteriore)
c) inginocchiamento ureterale, risolvibile con la rimozione dei punti di sutura.
Tecnica: apposizione di un singolo punto per lato in Vicryl 2 che comprende l’apice della cupola vaginale, il muscolo pubo-rettale all’altezza delle spine ischiatiche e l’apice della fascia prerettale. Duplicatura della fascia prerettale in Vicryl 0, in continua; apposizione di un singolo punto a livello dei fasci del muscolo bulbo-cavernoso, allo scopo di aumentare la distanza ano-vulvare e di rinforzare il corpo perineale.
References:
- Lemack G.E.,Blander D. S., Zimmern P.E.: “The elevator myorraphy repair for vaginal vault prolapse”. Urology, 2000. 56 (suppl 6A ): p. 50- 54.
- Lemack G.E.,Blander D. S.,Margulis V., Zimmern P.E.: “Vaginal vault fixation and prevention of enterocele recurrence by high midline levator myorraphy: physical examination and questionnaire – based follow- up”. Eur Urol, 2000. 40: p.648- 651