La sindrome dell’arteria mesenterica superiore è un raro disordine dell’apparato gastrointestinale caratterizzato dalla compressione della terza porzione del duodeno da parte dell’arteria mesenterica superiore (SMA) contro l’aorta addominale (AA) agendo come un compasso sul duodeno da cui anche il nome di sindrome del compasso aorto-mesenterico.
La terza porzione del duodeno (porzione orizzontale) è in rapporto posteriormente con la aorta addominale dalla quale si diparte, a livello di L2-L3, l’arteria mesenterica superiore. Quest’ultima si dirige poi in avanti a destra e scende verso la fossa iliaca destra, scavalcando la porzione orizzontale del duodeno con cui si porta in rapporto. Per questo, il duodeno si trova compreso tra queste due arterie. Normalmente l’angolo aorto-mesenterico (l’angolo compreso tra il piano aortico e quello dell’arteria mesenterica superiore) è di circa 45°, con una distanza di 10-20 mm tra le due arterie. In caso di sindrome dell’arteria mesenterica superiore l’angolo diventa di 10° circa con effetto “schiaccianoci”.
EPIDEMIOLOGIA – La sindrome della SMA è molto rara e colpisce soprattutto individui di sesso femminile e circa il 75% dei casi si stratifica in un’età compresa tra il 10 e i 30 anni. I soggetti colpiti sono di solito sottopeso (4 persone su 5) e spesso lamento condizioni di co-morbidità come ipercloridria, ulcera peptica, pancreatite e scoliosi.
PROGNOSI – La sindrome della SMA è caratterizzata da mortalità molto elevata (30-35%).
FISIOPATOLOGIA – Normalmente, il tessuto adiposo retroperitoneale si interpone nell’angolo superiore compreso tra il margine superiore del duodeno e la superficie inferiore dell’arteria mesenterica superiore. La sindrome della SMA interviene quando si verificano eventi che alterano questo tessuto, portando ad un anomalo restringimento dell’angolo arterioso in cui risiede la terza porzione duodenale.
FATTORI DI RISCHIO – Condizioni di rischio sono rappresentati dall’inserzione alta del legamento di Treitz, dall’origine bassa dell’arteria mesenterica superiore o da una malrotazione intestinale intorno all’arteria. Al di là di queste condizioni predisponenti, si associano ad un aumento del rischio le seguenti alterazioni:
- Neoplasie retroperitoneali
- mesentere eccessivamente corto
- Treitz corto
- Sindromi da malassorbimento
- Cachessia ed eccessivo dimagrimento
- Anoressia nervosa
- Lordosi lombare patologica
- Visceroptosi
- Lassità della parete addominale
- Adesioni peritoneali
- Rapido accrescimento in senso longitudinale durante la pubertà
- Nefrectomia sinistra
- Lesioni del midollo spinale
- Chirurgia della scoliosi
- Motilità compromessa del tratto gastrointestinale
SINTOMATOLOGIA – La sintomatologia di solito è aspecifica e intermittente. Le manifestazioni più frequenti sono:
- Sazietà precoce
- Vomito (che può essere anche biliare), in particolare vomito successivo a chirurgia della scoliosi
- Dispepsia post-prandiale
- Eruttazioni
- Ipersensibilità della zona addominale
- Cachessia
- alterazioni della somestesia addominale nelle lesioni spinali post-traumatiche possono suggerire la presenza di sindrome della SMA.
- perdita di peso: può instaurare un circolo vizioso che peggiora il quadro clinico.
I sintomi sono diminuiti dal decubito sul fianco sinistro o dalla posizione accovacciata. Il decubito supino e sul fianco destro aggrava invece la sintomatologia.
DIAGNOSTICA – La diagnosi è molto difficile e spesso si pone attraverso l’esclusione delle altre patologie con cui cade in diagnosi differenziale.
- La diagnosi può essere posta attraverso la valutazione radiografica addominale dopo pasto baritato che mette in evidenza la dilatazione abnorme della porzione duodenale a monte del restringimento. La TC eseguita dopo l’assunzione di mezzo di contrasto per via orale ed e.v. può risultare utile per valutare l’entità del restringimento.
- angiografia selettiva dell’arteria mesenterica superiore
Terapia
Nei casi lievi, può essere sufficiente impostare una terapia atta al ripristino del peso corporeo al fine di interrompere il circolo vizioso. Nei casi in cui non si mostri una remissione della sintomatologia, si deve procedere a duodeno-digiuno-anastomosi laparotomica o laparoscopica o con un’ampia mobilizzazione del duodeno e abbattimento del legamento di Treitz.
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