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L’eiaculazione precoce è una disfunzione sessuale, molto più frequente di quanto riferito in letteratura. L’uomo affetto da tale patologia eiacula in una fase troppo precoce dei rapporti sessuali, <1 minuto. Anche i grossi felini hanno un’eiaculazione in meno di 30” ma c’è poco da consolarsi, essi compensano con 10-15 rapporti sessuali al giorno per 3-5 giorni di seguito!
L’e.p. Può essere primaria o secondaria a seconda se si manifesta fin dai primi rapporti sessuali o dopo.
L’eiaculazione schematicamente si divide in tre fasi: una prima fase interessa la contrazione delle fibre muscolari lisce degli epididimi e dei dotti deferenti che spingono gli spermatozoi nell’uretra prostatica; si associa la spremitura delle vescicole seminali che inviano il loro secreto anch’esse nell’uretra prostatica (emissione). La seconda fase interessa le fibre muscolari lisce della prostata e dell’uretra prostatica con immissione delle precedenti secrezioni e della secrezione prostatica nell’uretra distale e chiusura parziale dello sfintere uretrale del collo vescicale. La terza fase è quella della eiaculazione vera e propria caratterizzata da contrazioni ritmiche ed energiche dei muscoli bulbo cavernosi (fibre muscolari lisce) e dei muscoli striati perineali, chiusura completa del collo vescicale ed emissione all’esterno del liquido seminale.
Frequenza: Secondo i dati presentati all’11° Congresso Mondiale dell’International Society for Sexual and Impotence Research del 2004, ne soffrirebbe il 20-30% della popolazione maschile.
Etiologia: le contrazioni che spingono il liquido seminale all’esterno costituiscono il riflesso eieculatorio ed iniziano dall’uretra. Il muscolo pubo-coccigeo è il principale modulatore del riflesso eiaculatorio. Un’alterazione funzionale delle fibre muscolari lisce determinata da uno squilibrio fra la biodisponibilità della serotonina rispetto alla dopamina è alla base della fisiopatologia dell’eiaculazione precoce nei casi più gravi (1). Altre cause possono essere individuate in: aumentata sensibilità peniena, vescicoliti, uretriti e prostatiti, lo stress e la tensione emotiva ed infine la pratica assidua della masturbazione che crea l’abitudine a raggiungere in fretta l’orgasmo senza alcun interesse per il “feeling” di coppia.
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