L’ippocampo è una struttura cerebrale pari, situato nella regione interna del lobo temporale, sotto la corteccia cerebrale, di una forma curva e convoluta, a “S” molto stretta, che ricorda il profilo di un cavalluccio marino.
L’ippocampo, insieme alla corteccia del cingolo, corteccia olfattiva e amigdala costituisce il sistema limbico. Le strutture limbiche costituiscono la base neurale delle emozioni.
Derivato embriologico del prosencefalo, l’ippocampo si compone di almeno 3 elementi: l’ippocampo proprio (detto anche corno di Ammon), la circonvoluzione dentata (o giro dentato) e il subiculum.
L’ippocampo stabilisce numerose connessioni, sia tra le sue componenti interne sia con aree encefaliche.
La sua funzione principale è da riferire alla memoria a lungo termine, alla memoria spaziale e all’orientamento. L’ippocampo non è coinvolto nella memoria a breve termine e nei tipi di memoria procedurale (la memoria su come fare azioni motorie, come camminare). Questi sono principalmente gestiti dalla corteccia e dal cervelletto.
Le lesioni dell’ippocampo possono occorrere anche come conseguenza di anossia, encefalite, traumi e stress. Conseguentemente si riscontrano patologie come amnesia anterograda, l’amnesia retrograda, schizofrenia, grave depressione, Alzheimer, epilessia e altre patologie neurodegenerative.
Stress- L’ippocampo contiene alti livelli di recettori dei glucocorticoidi, che lo rendono più vulnerabile allo stress a lungo termine rispetto alla maggior parte delle altre aree del cervello e ne inducono atrofia e sclerosi. Questi risultati si osservano anche nella sindrome di Cushing grave e di lunga durata, malattia classicamente caratterizzata da elevati livelli di glicocorticoidi.
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