L’imene è una plicatura della mucosa vaginale, la parola infatti deriva dal greco υμένας = membrana; Imene era anche il dio greco del matrimonio.
L’imene della neonata tende ad essere prominente e spesso. Ma col passare degli anni, la maggior parte dei tessuti imenali si assottiglia e l’apertura si allarga. Durante l’infanzia, la maggior parte del tessuto imenale si consuma a causa del lavaggio, della deambulazione, dell’atletica e della masturbazione.
E’ simbolo di verginità e generalmente si lacera al momento del primo rapporto sessuale, ma può lacerarsi anche in seguito a traumi o sport; può essere talmente elastico da non lacerarsi al momento del coito, rimanendo integro o essere talmente sottile da rompersi senza provocare ferite sanguinanti o dolore.
Il 20% delle donne non possiede l’imene.
Raramente si osservano imeni imperforati che alla pubertà creano raccolte del flusso mestruale in vagina (colpoematometra) e necessitano di intervento chirurgico. Nella donna che ha partorito i residui dell’imene sono rappresentati da piccoli lembi mucosi posti ai lati dell’aditus vaginale e detti caruncole imeneali.