La diagnostica clinica della PCOS è estremamente eterogenea e variabile tale da complicare notevolmente l’iter diagnostico reso non meno difficoltoso da un altrettanto complicato corredo di dati di laboratorio. La sintomatologia…
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L’etiopatogenesi della PCOS non è stata ancora esattamente definita. Le ipotesi etiopatogenetiche principali sembrano: una patologia centrale, un’etiologia di origine ovarica ed un’altra di origine surrenalica in tutti i casi alla fine si ritrova sempre un’alterazione della follicologenesi (13) in cui entrano in gioco anche fattori locali come inibine e attivine. Infine alterazioni geniche e resistenza periferica all’insulina-iperinsulinemia potrebbero essere alla base della PCOS. C’é un accordo generale sull’insorgenza puberale della micropolicistosi ovarica, anche se non esiste alcuno studio accettabile che documenti le prime tappe della malattia.
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La Policistosi Ovarica (PCOS) è una sindrome eterogenea caratterizzata da anovulazione cronica, elevati livelli di ormoni sessuali maschili (iperandrogenismo) e segni clinici di iperandrogenismo. Una recente Consensus Conference internazionale (Rotterdam ESHRE/ASRM-Sponsored PCOS Consensus Workshop Group 2004) ha stabilito che la PCOS debba avere almeno due delle tre seguenti patologie:
1. oligovulazione e/o anovulazione,
2. iperandrogenismo e/o iperandrogenemia,
3. PCOM (Polycystic Ovary Morfology on ultrasound)Si accompagna spesso ad insulino-resistenza e conseguente iperisulinemia.
La sindrome può portare al rischio di sviluppare a lungo termine complicazioni come diabete mellito e cardiopatie.
E’ la più frequente patologia endocrina delle donne in età riproduttiva.