Antimicotici: ad alti dosaggi, possono causare aumento dose-dipendente di malformazioni congenite  fetali a carico degli arti (sindattilia e oligodattilia).

• Nistatina: derivato azolico ad azione micostatica nei confronti dei miceti del genere monilia, è estratto da Streptomyces noursei. Agisce inibendo la sintesi dell’ergosterolo, uno sterolo costituente fondamentale della  membrana citoplasmatica di molte specie di  miceti, bloccando la conversione del lanosterolo in ergosterolo; in tal modo aumenta la permeabilità della membrana e quindi la distruzione cellulare. Poiché non viene assorbito, il suo impiego si limita alla terapia delle micosi cutanee e della mucosa dell’apparato digerente, respiratorio e genitale in cui vive come saprofita la candida albicans ed altri lieviti che mutano nella forma virulenta in presenza reazioni flogistiche e dismicrobiche che alterano la flora intestinale e in presenza di dosi inusuali di metalli pesanti È disponibile in confetti o in sospensione.   Esiste una formulazione per uso topico vaginale in associazione con il nifuratel, antibiotico della classe dei nitrofurani; questa formulazione garantisce uno spettro particolarmente ampio, utile per le infezioni di tipo misto del tratto genitale femminile.
• Itraconazolo: antimicotico azolico, agisce con lo stesso meccanismo della nistatina.Come effetto collaterale è stata segnalata un’azione inotropa negativa. Inoltre è controindicata la terapia dell’itraconazolo in concomitanza con i derivati dell’ergot (terapia dell’emicrania).
• Ketonazolo: la terapia con ketoconazolo è meno impiegata rispetto a quella con altri antimicotici azolici, poichè sono stati riportati casi di epatotossicità dovuti all’assunzione del farmaco, reversibile con la sospensione del trattamento.
  • Fluconazolo: antimicotico della famiglia azolici, semisintetico, utilizzato per la terapia delle micosi superficiali e sistemiche. Appare altamente specifico per gli enzimi fungini dipendenti dal citocromo P-450. Particolarmente attivo per le infezioni micotiche in soggetti immunodepressi e nelle criptococcosi, coccidioidomicosi, paracoccidioidomicosi, sporotricosi ed istoplasmosi.  Possibili effetti collaterali sono rappresentati da prolungamento dell’intervallo Q-T, bradicardia, aritmie cardiache, ipokalemia, ipomagnesiemia, ipoglicemia, epatotossicità, prolungamento emivita dei derivati ergotaminici e della segale cornuta. Sono stati segnalati casi di sindattilia e oligodattilia nei feti di donne che avevano assunto fluconazolo in gravidanza. Viene escreto nel latte materno e perciò utilizzato nei casi di mastite micotica puerperale. Non sembra presentare rischi per il neonato, infatti è attualmente consigliato dai pediatri per la terapia delle micosi dei bambini.
  • Griseofulvina: sono stati riportati casi di palatoschisi, insufficienza cardiaca, ipoplasia del ventricolo sinistro e nascita di gemelli congiunti.
  • Amfotericina B: somministrata a diverse donne in gravidanza si è dimostrata senza conseguenze, anche se la sua sicurezza nel primo trimestre non è stata stabilita attraverso studi specifici.