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Da dottvolpicelli

W

Wharton (gelatina di): sostanza gelatinosa situata tra i vasi ombelicali all’interno della membrana   amniotica che avvolge il cordone ombelicale.

Wertheim (isterectomia allargata sec.): isterectomia totale con annessiectomia, asportazione del parametrio, del paracolpo e di un colletto vaginale.

 Wertheim-Megs (intervento di): variante della tecnica di Wertheim che prevede anche la linfadenectomia sistemica pelvica.

White (classificazione del diabete gravidico sec.): classificazione del diabete gravidico che si basa su inizio del diabete, durata e complicanze precedenti la gravidanza.    Comprende  7 classi di progressiva gravità (A-G) alle quali sono correlate complicanze ed outcome fetale.

Wigand (manovra di): simile alla manovra di Mauriceau-Veit, per favorire il disimpegno della testa fetale postica, l’operatore pone un dito in bocca al feto mentre con l’altra mano al di sopra  della sinfisi spinge la testa fetale.

Wilkins (sindrome di): sindrome surreno-genitale congenita che causa ipertrofia dei genitali esterni nei maschi mentre causa pseudoermafroditismo nelle donne.

Willis (poligono o circolo di): circolo anastomotico arterioso encefalico posto alla base cranica di cui si valuta la flussimetria mediante color doppler durante l’ecografia ostetrica. Circle of Willis it.svgRappresenta la confluenza di tre arterie principali: l’arteria basilare, che è formata dalla confluenza delle arterie vertebrali destra e sinistra (prime collaterali della succlavia), e le due arterie carotidi interne (destra e sinistra). Il circolo di Willis può essere ricondotto ad un poligono avente come lati: anteriormente le 2 arterie cerebrali anteriori (destra e sinistra) che si anastomizzano attraverso l’a. comunicante anteriore, e posteriormente l’a. basilare in cui sfociano le aa. cerebrali posteriori di destra e di sinistra; queste ultime sono anastomizzate con le carotidi omolaterali mediante le aa. comunicanti posteriori di destra e di sinistra; le aa. cerebrali medie derivano dalle carotidi  come pure le aa. cerebrali anteriori nello stesso punto di confluenza delle comunicanti posteriori. 

Wolff (canali di): canali embrionali dai quali si origina l’apparato genitale maschile

Wolff (corpo di): mesonefro

Wolff (dotto di): dotto del mesonefro o uretere primitivo.

Wylie (isteropessi sec.): isteropessi effettuata mediante  accorciamento dei lig. rotondi. Come l’isteropessi sec. Pestalozza, non è qusi più utilizzata come intervento isolato ma può essere effettuata in corso di altri interventi laparotomici o in caso di algia pelvica non riducibile farmacologicamente.

Y

Young (sindrome prediabetica di): patologia pre-diabetica che insorge in gravidanza con drammatici effetti fetali come macrosomia fetale, aborto, morte fetale.

 Younge (conizzazione di): stessa tecnica di di Sturmdorf ma senza ricoprire la zona cruentata con epitelio. Il rationale è un riconoscimento più precoce e facile di recidive neoplastiche.

Yung (falsa positività gravidica di): test biologico positivo per gravidanza in donne che assumono tranquillanti, in particolare clorpromazina.

Z

Zahn (ulcera di): ulcerazione traumatica del fornice mediano posteriore. Frequente nelle donne molto anziane e causata dalla frizione del collo di utero iperantiverso a contatto con mucosa vaginale atrofica.

Zarate (Sinfisiotomia di): praticata solo in caso di blocco della testa fetale di un feto macrosomico (non diagnosticato prima) a livello della sinfisi pubica durante la terza fase del periodo espulsivo. Si pratica sezionando la cartilagine sinfisaria e il ligamento arcuato rispettando il ligamento anteriore e soprattutto il ligam. periuretrale di Henle. In alto si deve rispettare la parte inferiore della linea alba, il ligam. di Cooper e le aponeurosi dei muscoli grandi obliqui.

Zarou (intervento di): intervento chirurgico per la creazione di un tratto fistoloso fra utero e vagina in caso di aplasia cervicale, rara (50 casi riportati nella letteratura mondiale) anomalia mulleriana congenita spesso (40%) associata ad aplasia vaginale e, raramente, con malformazioni del tratto urinario (8,9). Preliminarmente occorre effettuare ecografia pelvica addominale, transvaginale e transrettale e RMN con m.d.c.(oltre al canale cervicale atresico si visulaizza un utero “ballonato” pieno di sangue -ematometra-).   Infine si effettua una laparoscopia diagnostica. In caso di aplasia vaginale occorre effettuare in un primo momento una plastica vaginale mediante tecnica di McIndoe modificata o con la tecnica di Williams o con la più recente tecnica di Vecchietti. Solo a guarigione avvenuta si effettua l’intervento di plastica cervicale che viene praticato in laparotomia, con anestesia totale o epidurale. La paziente è posta in posizione semi-litotomica con le ganbe appoggiate su apposite reggigambe. Si apre totalmente lo spazio vescico-uterino e retto-uterino fino a visualizzare la parete vaginale che viene incisa circolarmente, Attraverso una piccola incisione sul fondo uterino o sulla parete anteriore del segmento inferiore si introducono Hegar di diametro crescente fino al n. 10. quest’ultimo viene tenuto pressato in basso in modo da evidenziare la porzione finale di tessuto utero-cervicale atresico che viene a protudere  in vagina e facilmente sezionato fino a permettere alla punta del  dilatatore di Hegare di fuoriuscire in vagina. Si viene così a creare una stomia fra utero e vagina. Si sutura circolarmente con punti staccati poliglicolici il tratto terminale uterino alla parete prossimale vaginale. Un omotrapianto di cute completa del diametro di 2×4 cm applicata sul bordo della neo-cervice può facilitare il processo di epitelizzazione del tratto fistoloso neo-formato e proteggere meglio da episodi di endometriti e stenosi (10).  Un catetere n. 16 a doppia via in modo da permettere la fuoriuscita del sangue mestruale e poter praticare lavaggi medicati della cavità uterina e lo si lascia in situ per 45-60 giorni. Profilassi antibiotica per tutto questo periodo.

Zigote: dal greco antico ζυγωτός: unito o appaiato, è una cellula, del diametro di circa 0,1 mm, che si ottiene con la fecondazione, ovvero dalla fusione deriva dalla fusione (zigosi )Parental genome mix 01 icon.jpg dei pronuclei aploidi dei gameti maschile e femminile con ripristino del corredo cromosomico diploide (2n) a 46 cromosomi. E’ la cellula uovo fecondata, cellula totipotente, la più precoce fase embrionale. Lo sviluppo dello zigote avviene attraverso suddivisione e moltiplicazione mitotica  (segmentazione, cleavage) per cui si passa da un embrione a più cellule. Tali cellule  vengono chiamate blastomeri.  Alcuni blastomeri sono più piccoli (micromeri), altri più grandi (macromeri) che contengono più deutoplasma (sostanza di riserva). L’embrione all stadio di 16 cellule è definito morula, da alcuni AA. è considerato la prima forma di essere vivente ed è in grado di spostarsi all’interno del lume tubarico fino alla cavità uterina grazie ai fluidi ed alle ciglia. La morula si cavita e viene detta prima gastrula e quindi blastula. I blastomeri più grandi si localizzano nel polo vegetativo, i più piccoli si aggregano nel polo embrionale. Alcuni macromeri si aggregano in prossimità dei micromeri costituendo il nodo embrionale, da cui prenderà vita quasi tutto l’embrione. Dallo strato esterno (trifoblasto) si formeranno gli annessi embrionali, vale a dire strutture per lo sviluppo del germe, eliminate al momento della nascita.

Mouse zygote mitosis metaphase.jpg

Mouse zygote mitosis anaphase.jpg

 

 

 

 

 

 

Zona pellucida (ZP): membrana glicoproteíca trasparente (v. foto e disegno) composta da 4 glicoproteine chiamate ZP1, ZP2, ZP3 e ZP4. che avvolge l’ovocita nel sito follicolare (1). DGray3.pngopo il pick-up, la zona pellucida all’osservazione al M.O. appare come un anello trasparente birifrangente situato fra la membrana citoèlasmatica dell’ovocita e la corona radiata che esternamente circonda la massa ovocitaria (2,3).  L’intensità della birifrangenza è associata con l’outcome di impianto embrionale (4-6). La ZP Protegge l’ovocita, contiene i recettori per favorire l’adesione degli spermatozoi e induce la reazione acrosomiale dello stesso spz mediante la quale lo spz. penetra nell’ovocita ma permette l’ingresso ad un solo spermatozoo bloccando  l’ingresso a  tutti gli  altri ed evitando così la polispermia (7). Rimanendo presente durante le prime fasi di divisione mitotica embrionale  (zigote, morula, gastrula e blastula) impedisce l’annidamento dell’embrione nel lume tubarico e quindi previene la gravidanza tubarica. Degenera e si dissolve quando l’embrione è giunto nella cavità uterina prima dell’impianto  sulla decidua endometriale. Nelle pazienti “poor responders” o con precedenti fallimenti di fecondazione in vitro molti biologi ricorrono ad una sezione parziale (“hatching“) della zona pellucida con mezzi meccanici o chimici nel tentativo di favorire l’impianto.

Zondex (sindrome di): sindrome simile alla s. di Sheehan.

Zuclomifene: sostanza chimica che insieme all’enclomifene costituisce il clomifene in percentuale rispettivamente del 40% e del 60%. Il zuclomifene esplica effetti estrogenici mentre l’enclomifene possiede effetti anti-estrogenici.

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References:

  1.  ^ Embriologia umana. Testo atlante a colori seconda edizione p. 57. Gennaro Goglia . PICCIN, 1998. ISBN 9788829914210
  2. B. F. Miller and C. B. Keane: “Encyclopedia and dictionary of medicine, nursing and allied health”. Second Edition. Philadelphia: Saunders, 1987
  3. Dorland’s illustrated medical dictionary. 28th Edition. Philadelphia: Saunders, 1994.
  4. M Montag, T Schimming, M Köster, C Zhou, C Dorn, B Rösing, H van der Ven, K Ven der Ven Oocyte zona birefringence intensity is associated with embryonic implantation potential in ICSI cycles. Reprod. Biomed. Online: 2008, 16(2);239-44 PMID:18284880
  5. L Liu, J R Trimarchi, R Oldenbourg, D L Keefe Increased birefringence in the meiotic spindle provides a new marker for the onset of activation in living oocytes. Biol. Reprod.: 2000, 63(1);251-8 PMID:10859266
  6. Daniela Paes de Almeida Ferreira Braga, Rita de Cássia Savio Figueira, Priscila Queiroz, Camila Madaschi, Assumpto Iaconelli, Edson Borges Zona pellucida birefringence in in vivo and in vitro matured oocytes. Fertil. Steril.: 2010, 94(6);2050-3 PMID:20079896
  7. Anasua Ganguly, Antonin Bukovsky, Raj K Sharma, Pankaj Bansal, Beena Bhandari, Satish K Gupta In humans, zona pellucida glycoprotein-1 binds to spermatozoa and induces acrosomal exocytosis. Hum. Reprod.: 2010, 25(7);1643-56 PMID:20504872
  8. Zarou J., Acken H.S., Bresetti R.C.: “Surgical management of congenital atresia of the cervix”. Am. J. Obstet. Gynecol.. 82,923,1961.
  9. J. V. DeffargesB. HaddadR. MussetB. J. Paniel: “Uterovaginal anastomosis in women with uterine cervix atresia: long-term follow-up and reproductive performance. A study of 18 cases”. Human Reproduction – HUM REPROD, vol. 16, no. 8, pp. 1722-1725, 2001. DOI:10.1093/humrep/16.8.1722
  10. Rock J.A., Carpenter E., Wheeless C.L., Jones H.W.: “The clinical management of maldevelopment of uterine cervix”. Journal of pelvic surgery;1995;1,3,129-133.
  11. Kumar, Vinay; Abbas, Abul K.; Fausto, Nelson; & Mitchell, Richard N. (2007) Robbins Basic Pathology (8th ed.). Saunders Elsevier. pp. 716-720
  12. McGraw-Hill Dictionary of Scientific & Technical Terms, 6E, Copyright © 2003 by The McGraw-Hill Companies, Inc.
  13. The Great Soviet Encyclopedia, 3rd Edition (1970-1979). © 2010 The Gale Group
  14. ^ Renzo Dionigi – Chirurgia – Masson spa – Milano, 1992
  15. ^ Churchill’s Medical Dictionary – Centro Scientifico Editore – Torino, 1994
  16. ^ Giuseppe Zannini – Chirurgia generale I vol. – Uses – Firenze, 1985

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Ringrazio i lettori per la loro cortese attenzione e li prego di voler comunicare le loro osservazioni e consigli su eventuali errori o esposizioni incomplete.

Enzo Volpicelli.

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