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Cancro mammario ecografia

Da dottvolpicelli

Alla scansione ecografica la lesione neoplastica maligna mammaria appare come immagine ipoecogena, disomogenea, a margini sfumati, irregolari, lobulati; neovascolarizzazione con vasi di calibro irregolare e frequenti troncature,  situata sia perifericamente che all’interno  della lesione.  Frequente è la presenza di piccole formazioni iperecogene, a contorni irregolari da riferire a microcalcificazioni satelliti alla lesione neoplastica o diffusi nel parenchima mammario. Le microcalcificazioni possono rappresentare anche l’unico elemento ultrsonografico rivelatrici del cancro mammario. Le microcalcificazioni globalmente sono visibili alla scansione USG nel 23% di tutte le ecografie mammarie e nel 69%  in presenza di un nodulo.

L’immagine ecografica di una neoplasia maligna è influenzata da tre fattori:

  1. cellularità del tumore
  2. componente extracellulare del tumore
  3. reazione della mammella alla lesione

Nel nodulo tumorale rotondeggiante vi è più cellularità, matrice ialina con linfociti e scarsa reazione desmoplastica del tessuto circostante.
Nel tumore spiculato c’è scarsa cellularità e matrice prevalentemente collagene con marcata reazione desmoplastica del tessuto circostante. Gli elementi di differenziazione benigno-maligno si basano su analisi di forma, margini, struttura e vascolarizzazione, resistenza del tessuto alla lesione, gli angoli marginali e l’ispessimento o interruzione dei legamenti di Cooper.

I carcinomi mucinosi spesso sono circoscritti, ma possono a volte avere margini irregolari. Queste lesioni possono essere sia ipoecogene che isoecogene rispetto all’adipe sottocutaneo.

Il carcinoma tubulare è di solito ipoecogeno ma senza margini definiti e  cono d’ombra posteriore.

Il carcinoma duttale infiltrante di solito appare come una massa di forma irregolare con margini spiculati con ombre e distorsione architettonica del tessuto mammario adiacente. Questa lesione può contenere microcalcificazioni maligne.

Il carcinoma lobulare infiltrante spesso non provoca una reazione desmoplastica. Questo istotipo è spesso poco visibile alla mammografia e può essere difficile da diagnosticare anche ecograficamente (12% di falsi negativi). In circa il 60% dei casi, si presentano come una massa ipoecogena eterogenea con margini angolari o mal definiti e ombra acustica posteriore. Nel 15% dei casi, l’USG dimostra shadowing focale senza nodulo; nel 12% dei casi, si presenta come una massa circoscritta lobulata.

Il carcinoma midollare spesso appare come una massa ipoecogena con rinforzo acustico posteriore. Esso può essere scambiato per una cisti dagli ultrasuoni.

Carcinoma papillare: la forma cistica in situ può apparire sia come massa solida o  come una massa cistica complessa, con un componente solida interna  In entrambi i casi il rinforzo acustico tende ad aumentare. Lo studio Doppler può dimostrare poli vascolari intratumorali. Il carcinoma papillare invasivo di solito appare come una massa solida, anche se può apparire anche come una cistica complessa e massiccia.

Il carcinoma duttale in situ della mammella appare spesso con microcalcificazioni e può occasionalmente apparire come una massa solida agli ultrasuoni.

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